Novembre 2022 segna una tappa importante: sono dieci anni che ho pubblicato la prima versione de il senso interno del tempo.
Non so se sia un traguardo da festeggiare oppure sia un momento di bilancio: è l'occasione per riflettere e raccontare qualcosa di questo mio lungo percorso a contatto con i libri e dell'esperienza che ho acquisito fatta di tante delusioni, pochi successi e qualche discreta soddisfazione.

Non sono stata una bambina prodigio che ha scritto la sua prima storia a sei anni ma ho partecipato al giornalino della scuola ed ero una grande lettrice, questo sì. Le materie letterarie le ho sempre amate così come i libri di ogni genere e nazionalità.
Sognavo di emulare Margherita Hack e ho intrapreso studi tecnici senza brillare molto. Per un momento della mia vita, per fortuna breve, ho scritto anche poesie.

Dopo aver messo in pausa la scrittura per un po', sacrificandola alla costruzione di un futuro lavorativo e personale, ho ripreso a scrivere con costanza intorno ai trent'anni.
Per scherzo, con un'amica, iniziai a pubblicare fanfiction su un forum dedicato. Riscossero molto entusiasmo da parte dei lettori ma dopo un po' lei si stufò e io sentivo tutti i limiti di non potermi muovere in un universo mio
Così iniziai a scrivere le prime storie brevi e i racconti lunghi, fra cui il seme da cui si è sviluppato il senso interno del tempo.
Da quelle poche pagine, piano, piano, la Mandala Serie ha preso il sopravvento. L'ho iniziata nel 2008, l'ho riletta e ci ho lavorato per anni.

Nel frattempo, per capire come risolvere i problemi di scrittura che mi trovavo davanti, ho letto decine di manuali e iniziato a frequentare dei corsi. Alcuni nella mia città ma dal 2009 non mi sono persa neanche uno dei workshop che organizzavano al Pisa Book Festival.
Molti sono scettici sull'utilità di queste lezioni. Per quanto mi riguarda, se sono tenuti da docenti preparati, posso dire che ogni incontro cui ho partecipato mi ha insegnato qualcosa a partire dal confronto con gli altri, all'accettazione delle osservazioni e delle critiche sui propri scritti. 
È grazie a uno di questi, tenuto dalla Scuola Omero di Roma, che ho trovato finalmente il coraggio di mandare alle case editrici il mio materiale.

Nel 2012 ho trovato un editore (Linee Infinite Edizioni) e iniziato a pubblicare la serie.
Il senso del nostro amore è stato presentato al Pisa Book Festival nel 2014.
Nel 2017 è uscito in self publishing Niente è come sembra il mio romanzo breve rosa crime.

È vero: con le pubblicazioni ufficiali sono ferma da qualche anno ma ho un paio di romanzi nel cassetto scritti in questo periodo di silenzio che appartengono a generi diversi a cui ho tentato di trovare una casa editrice.
Oltre a scrivere, in questo tempo, ho frequentato altri workshop di scrittura ed editoria, fatto parte di un'associazione culturale che mi ha insegnato moltissimo sul dietro le quinte della scrittura, partecipato con questa associazione a diversi festival letterari (Pisa, Matera – Women Fiction Festival, Firenze – L'eredità delle donne.)
Ho scritto racconti per alcune antologie e un testo teatrale su Samantha Cristoforetti che è entrato a far parte dello spettacolo Libere Donne e che viene tutt'ora rappresentato.

Per le mie storie nel cassetto non ho ancora trovato una casa editrice anche se, per tre volte, sono arrivata alla firma di contratti editoriali.
Dopo averne letto ogni clausola, con molta sofferenza ho rinunciato perché le condizioni proposte non erano trattabili.
Sorvolando sull'aspetto economico, tra l'altro davvero irrisorio, ho creduto che, sebbene le case editrici fossero di media importanza, non valesse la pena vincolare i miei libri per decenni sottoponendoli a tutte quelle limitazioni e perdendone in pratica ogni diritto ricevendo molto poco in cambio.
Per chi ne fosse all'oscuro informo che, in generale, i contratti editoriali standard fanno quasi sempre pena. Il fatto di essere stata per due anni rappresentante sindacale all'interno dell'azienda dove lavoravo, non agevola nel farmi scendere sotto a un certo standard.

Capire come funziona l'editoria dietro le quinte, non solo dalla mia diretta esperienza ma anche da quella di molte persone amiche che hanno pubblicato con case editrici importanti, mi ha procurato enorme sconforto e mi ha molto disilluso su tanti aspetti. Il mondo editoriale italiano ormai, per me, ha perso del tutto la patina romantica di cui si ammanta da decenni.

Dopo qualche anno difficile, pandemia compresa, al momento, sono contenta di essere tornata a scrivere con entusiasmo, nonostante la fatica quotidiana di coordinare molte altre necessità non essendo la mia attività primaria, e di gestire le mie pubblicazioni con i miei ritmi e le mie condizioni.
Cosa mi riserverà il futuro?
Chissà... ho deciso di non intraprendere più programmi a lunga scadenza ma spero di poter riuscire in qualche modo a pubblicare tutte le storie che nascono nella mia testa magari già dal prossimo anno.

Forse questa non sarà una tappa per grandi festeggiamenti ma la soddisfazione di aver raggiunto e poi consolidato un piccolo traguardo, che solo undici anni prima ritenevo impossibile, mi rende questo periodo molto prezioso. Come il ricordo delle parole e della stima ricevuta dalle tante persone che in questi anni hanno letto le mie storie.

Se sono ancora qui a scrivere, lo devo alla mia costanza e a voi.
Grazie.

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