Amo scrivere, ma non amo buttare via le parole in questo tempo dove se ne sprecano fin troppe e, spesso, a sproposito.
Anche il tempo è prezioso. Il poco che ho, libero dalla vita quotidiana, lo investo nella scrittura.
Oppure sono lenta.
Non sono veloce a scrivere. Devo pensare, prima. Forse anche il tipo di sentimenti e i personaggi che descrivo hanno bisogno di essere meditati prima di arrivare su carta. Oppure io sono così e basta.
Senza scomodare Kundera, che ha scritto un bel libro sull'argomento, apprezzo la lentezza, quando posso permettermela, in controtendenza con quello che mi circonda. Devo pur dare una giustificazione reale al mio silenzio :)
Questi ultimi mesi li ho impiegati a finire la mia seconda fatica, non meno impegnativa della prima. Per molti aspetti, mi sentivo/sento più caricata di tante aspettative e ho molto timore, a partire dal tema che ho scelto di raccontare, abbastanza anomalo per una storia d'amore.
Anche questo, come "Il senso interno del tempo", è stato un viaggio e un confronto con una realtà che avevo solo sfiorato in passato. Un incontro con persone che mi hanno donato la loro ricchezza interiore, accompagnandomi in questo percorso di crescita. Perché per me, scrivere, è soprattutto questo. Soltanto per loro spero che il romanzo possa vedere presto la luce ed essere apprezzato, poiché meritano di far conoscere la loro realtà speciale. Quel che verrà in più, poi, andrà bene.
p.s. dicono che creare aspettative faccia parte del marketing
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