Dopo diverso tempo dall'ultimo post sul blog, torno a parlare di scrittura e in particolare di quanti e in quali modi i libri (e i film e le serie tv) che amiamo tanto, possono essere conclusi.
Lo spunto per scrivere questo articolo mi è venuto leggendo le molte recensioni lasciate sia su Amazon che nel mondo del Bookstragram.
Mi diverte molto scorrere i commenti e i pensieri dedicati a romanzi che io stessa ho letto e vedere com'è diverso l'atteggiamento degli altri lettori.
Quelle che mi fanno sorridere di più sono le recensioni inviperite contro i finali aperti, odiati dalla maggioranza e colpevoli, secondo chi legge, di violare il patto con il lettore.
(Breve precisazione: il finale aperto è fine a se stesso e lascia un voluto senso di sospensione. Scegliere questa strada non è una giustificazione per abbandonare in maniera sconclusionata gli snodi narrativi della storia, sia chiaro.)
Il finale sospeso (o cliffhanger, dall'inglese) è una interruzione della storia in corrispondenza di un colpo di scena o di un altro momento culminante, caratterizzato da forte suspense. (In questo caso abbiamo una combinazione di aperto+sospeso.)
Nelle serie o nelle saghe, anche in campo cinematografico, il finale aperto è quasi una regola che spesso coincide con il sospeso e un colpo di scena (plot twist), per invogliare il lettore a proseguire la lettura (o l'episodio successivo della serie tv), mentre è più raro nei romanzi autoconclusivi che usano per la maggior parte un finale chiuso.
Come lettrice a me non crea fastidio il fatto che si permetta alla mia fantasia di colmare la conclusione "mancata" con una o, magari, più possibilità di finale, purché la sospensione sia coerente con la storia narrata fino a quel momento.
Confesso che spesso le idee migliori per scrivere le mie di storie, mi sono arrivate proprio nell'immaginare dei finali alternativi di romanzi che ho molto amato.
Come autore credo che riuscire a essere generosi con la propria creazione e lasciare ai lettori questa possibilità, sia uno dei regali più belli che possano essere fatti: una spinta a sviluppare la creatività che dimora in ognuno di noi.
Oltre a quelli sopra citati esiste poi il lieto fine, usato nelle storie per l'infanzia e nella narrativa rosa. Anche se prevedibile è un finale d’obbligo per questi generi. Di certo è uno dei più popolari. La difficoltà sta nel renderlo meno banale possibile, cosa per niente scontata.
Invece, quello a sorpresa, è tipico del giallo e del suspence, anche se ci sono esempi di narrativa classica che ne fanno uso, il primo che mi viene in mente è "Espiazione" di Ian McEwan.
Il finale circolare ritorna sul concetto o sulle parole espresse nell'incipit del romanzo per chiudere idealmente il cerchio della storia narrata.
In media res, è un finale che non indica una fine vera e propria della storia ma solo il punto in cui termina la narrazione. Il romanzo, cioè, racconta la sua storia focalizzandosi in un arco narrativo delimitato fra due eventi, permettendo al lettore di essere spettatore solo di quello.
Dai molti libri che ho letto negli ultimi anni, ho l'impressione che sia lo stile più usato al momento nella narrativa contemporanea italiana. Devo confessare che, personalmente, non mi entusiasma.
A volte, al termine di un romanzo, troviamo un epilogo. Questo non si può definire un vero e proprio finale ma più un'aggiunta alla storia, come accade con il prologo all'inizio. È utile per far conoscere gli sviluppi futuri della vicenda a distanza di anni, è impiegato soprattutto nelle serie anche per una questione affettiva con i lettori.
Nelle storie che leggete o scrivete, non è detto che si debba scegliere per forza un solo tipo di finale. Il finale misto può essere una combinazione di vari finali, modellati proprio sul tipo di romanzo o racconto che si sta scrivendo.
Pensando alla mia produzione, per esempio, sono stati diversi quelli che ho istintivamente messo sulla carta. Nei tre libri della Mandala Series:
Il senso interno del tempo: finale aperto
Il senso di una promessa: finale aperto + sospeso
Il senso del nostro amore: chiuso + lieto fine + circolare
Il mare guarisce (autoconclusivo): chiuso + lieto fine
Niente è come sembra (autoconclusivo): chiuso + lieto fine
+ (piccolo accenno di circolare)
Spero che questa riassuntiva panoramica possa tornarvi utile per diventare lettori o autori più preparati nel riconoscere il tipo di finale che è stato usato nei vostri libri preferiti.
Pensando ai libri che avete letto, avete fatto qualche collegamento interessante?
Ci sono stati dei libri la cui lettura vi ha deluso nel finale?
Per quanto mi riguarda, molte volte.
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